Cinema

Kidman maga cattiva e Radcliffe combatte il male

Kidman maga cattiva e Radcliffe combatte il male

Illumina i misteri più bui e colma gli angoli vuoti nei corridoi di Hogwarts. E se il 21 luglio "Harry Potter and the Deathly Hallows" animerà le 784 pagine del settimo e ultimo capitolo della saga ideata dalla scrittrice inglese Joanne Kathleen Rowling, il 13 luglio arriverà sugli schermi di tutto il mondo il quinto episodio, "Harry Potter e l’Ordine della Fenice". A dirigere il cast, con Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, è stato stavolta il regista David Yates, che ha riesumato Voldemort e i suoi Mangiamorte, maghi assetati di potere che coltivano la vanità e hanno stipulato con l’Oscuro Signore un patto sciagurato. L’amore sarà ancora una volta l’arma vincente di Harry per opporsi a Voldemort e per far innamorare Cho Chang. A settembre cominceranno, intanto, le riprese del sesto episodio, "Il principe mezzo sangue". E questa volta sembra che la Warner abbia optato per i cieli d’Irlanda, che ospiteranno le riprese delle partite di Quidditch e dei voli prodigiosi dell’invincibile maghetto. Maghi e babbani possono tirare un respiro di sollievo perché Emma Watson, la perspicace Hermione Granger, ha confermato la sua partecipazione anche all’ultimo e settimo episodio di Potter. Contratto firmato anche per Daniel Radcliffe e Rupert Grint, alias Harry e Ron, inseparabili compagni di scuola e di magia. Ma il leggendario eroismo di Harry Potter quasi non fa in tempo ad essere inghiottito nelle nebbie dell’oblio di Hogwarts che subito arriva un altro personaggio a sostituirlo. E stavolta è una ragazzina, Lyra Belaqua, che compete per spirito, coraggio e avventure rocambolesche, con il maghetto più amato di tutti i tempi. Insomma, l’antagonista di J.K. Rowling, l’erede di Tolkien e la penna post moderna di C.S. Lewis, ha già conquistato cuori ed emozioni ed ha un nome. Philip Pullman è l’autore della trilogia fantasy ("La bussola d’oro", "La lama sottile" e "Il cannocchiale d’ambra") che è ormai già pronta per sbarcare nei cinema e per rimpiazzare il maghetto saputello. Nella storia di Pullman tutto ruota intorno a due ragazzini che vivono in mondi paralleli circondati da esseri mutanti, streghe bellissime e orsi volanti. La serie, che è scritta con toni più cupi rispetto a Harry Potter, affronta i temi dell’infanzia, dell’innocenza e del peccato, combinando magia, scienza e tecnologia. Molti cristiani fondamentalisti inglesi lo considerano un eretico, ma è certo che Pullman è un gran provocatore, amante delle discussioni teosofiche, che ha l’ardire di intraprendere persino con l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. Del creatore di questa bizzarra eroina dark, nel paese dei maghi e dei mostri fantasy, la Gran Bretagna, se ne sono accorti almeno dal 1995, anno d’uscita del primo volume della trilogia epico-fantastica, intitolata "Queste oscure materie". Il primo episodio "La bussola d’oro" è già un film, diretto da Chris Weitz, sta per essere presentato a Cannes e uscirà nella sale il 7 dicembre, ma, a garanzia del successo atteso, sono già stati girati anche gli altri due capitoli della saga. Per interpretare gli eroi di Pullman - tutti dotati di un «daimon», alterego fantastico e sostitutivo dell’anima, generalmente di sesso opposto e in forma di animale - sono stati scelti la divina Nicole Kidman, Daniel Craig e l’eterea Eva Green, tutti affiancati dalla nuova stellina prodigio, la dodicenne esordiente Dakota Blue Richards per il ruolo di Lyra. Il regista Chris Weitz ha dichiarato di aver letto "La Bussola d’oro" nel 2000, mentre stava girando "About a Boy", e di esserne stato colpito, perché «è un libro che ha cambiato la mia vita: è importante intellettualmente e filosoficamente». Nella trilogia di Pullman è curiosamente - e scandalosamente - l’eros, guardato con apprensione e distacco da Lewis e del tutto ignorato da Tolkien, a salvare ora il mondo e a far maturare i ragazzini per metterli in grado di affrontare gli inevitabili pericoli dell’esistenza. Il titolo della trilogia, "Queste oscure materie" è tratto da un verso del "Paradiso perduto" di Milton, nel quale - non a caso - si indica con questa espressione il caos primordiale. Nella trama, le simbologie all’apparenza anti-ecclesiali sono tantissime, a cominciare dalla presenza di un’ossessiva autorità ecclesiastica, il "Magisterium", che nel mondo di Lyra censura le scoperte scientifiche ritenute eretiche e giunge persino a uccidere i neonati per «salvarli dal peccato» . Da parte sua, Pullman ha però più volte spiegato che il "Magisterium" non coincide con nessuna chiesa esistente, ma è solo una metafora del fanatismo religioso. Intanto, per non far cadere nel dimenticatoio anche la tradizione italiana dei misteri e degli orrori, nella sessantesima edizione del prossimo festival di Cannes, farà la sua apparizione, il 20 maggio, anche il capolavoro horror di Dario Argento, "Suspiria", in versione restaurata. Il regista presenterà sulla Croisette pure tre minuti di un progetto covato per vent’anni, "La Terza Madre", ultimo episodio della sua trilogia, dal 31 ottobre in Italia: centottanta effetti speciali visivi, grandi effetti sonori, una colonna sonora firmata Simonetti, che coprirà almeno tre quarti della pellicola, sono i biglietti da visita dell’atteso film, che avrà una identica versione, quindi non censurata, sia in sala sia in dvd.